Papa Francesco: “La Chiesa è una casa, la vostra casa”


Videomessaggio del Santo Padre ai giovani vietnamiti in occasione della Giornata della Gioventù organizzata nelle diocesi settentrionali del Vietnam

Pubblichiamo di seguito il testo del Videomessaggio che il Santo Padre Francesco ha inviato ai giovani vietnamiti in occasione della Giornata della Gioventù organizzata nelle diocesi settentrionali del Vietnam, che si svolge il 19 e il 20 novembre presso la Basilica Minore di Phú Nhai a Bùi Chu, sul tema “Vai nella tua casa, dai tuoi (Mc 5,19)”:

Videomessaggio del Santo Padre

Cari giovani vietnamiti!
So che state vivendo un momento gioioso e significativo in questa Giornata della Gioventù organizzata nelle diocesi settentrionali del Vietnam. Vi siete ritrovati insieme numerosi, come giovani cattolici: ringraziamo Dio per questa opportunità! Con il mio cuore mi unisco a voi. E ho anche per voi un messaggio, che ruota attorno a una parola: “casa”, parola che si ritrova nel tema della vostra Giornata: “Va’ nella tua casa, dai tuoi” (Mc 5,19).

Nella cultura vietnamita, così come in altre culture asiatiche, nessuna parola è tanto meravigliosa quanto “casa”. Essa avvolge tutto ciò che è più caro al cuore di una persona umana, include non solo famiglia, parentela, ma anche terra natale e patria. Ovunque tu vada, porti sempre con te la tua “casa”. Da questa “casa” scaturisce la vostra cultura, che esprime le tradizioni familiari, promuove l’amore per i vicini, nutre la virtù di onorare i genitori, e custodisce lo straordinario rispetto per gli anziani. “Va’ nella tua casa” significa quindi un cammino che vi fa ritornare alla vostra originalità e approfondire il vostro patrimonio tradizionale e culturale. Sono i vostri tesori. Non perdeteli mai!

In quanto battezzati, poi, siete eredi di un’altra “casa”, più grande, vale a dire la Chiesa. La Chiesa è una casa, la vostra casa. Siete stati fortunati a nascere dal grembo di una Chiesa eroica, ricca dei testimoni luminosi. Penso ai santi Martiri vietnamiti. Penso ai vostri nonni e genitori che hanno sofferto per la guerra, perdendo quasi tutto tranne la loro fede, che vi hanno trasmesso come l’eredità più preziosa. Ecco, in questa casa della Chiesa potete sempre tornare ad attingere forza e ispirazione per la vostra fede; qui potete sempre formare la vostra coscienza nella dignità; qui ciascuno di voi può trovare la strada della vita secondo la chiamata di Dio.

Non dobbiamo dimenticare che la vostra è una Chiesa nata da missionari generosi ed entusiasti. In un rapporto inviato a Roma, il missionario gesuita Alexandre de Rhodes, raccontava questa definizione che correva tra i vietnamiti: “I cattolici sono coloro che si amano l’un l’altro. È la religione dell’Amore”. Che questi modelli dei vostri primi cristiani vi guidino; e che la gratitudine verso di loro sia sempre per voi fonte di entusiasmo missionario. Dunque, è importante non pensare al vostro tema “Va’ nella tua casa” solo come un invito a ritornare. Non pensate a “casa” come a qualcosa di chiuso e limitato. Anzi, ogni cammino dato dal nostro Signore è sempre un andare missionario per «annunciare ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te» (Mc 5,19).

Non dimenticate che siete ancora una minoranza tra la vostra gente. C’è ancora una maggioranza che ha il diritto e che sta aspettando di ascoltare l’annuncio del Vangelo. Il mandato di Cristo quindi è ancora urgente per voi oggi. Ora tocca a voi il compito di costruire una Chiesa-casa giovane e gioiosa, piena di vita e fraternità. Che mediante la vostra testimonianza i messaggi salvifici di Dio raggiungano i cuori dei vostri vicini e connazionali. Sempre la testimonianza, mai il proselitismo!

“Come svolgere questo compito?” – mi potete domandare. Vi propongo queste tre caratteristiche, per la vostra testimonianza in questo tempo: onestà, responsabilità e ottimismo. Tutte e tre accompagnate dal discernimento. In una società mondiale guidata dal materialismo è difficile essere fedeli alla propria identità e alla propria fede religiosa senza la capacità di discernimento, e questo succede in tutte le città e in tutti i Paesi del mondo. Può darsi che l’onestà spesso causi degli svantaggi. Può darsi che il senso di responsabilità porti disagi e richieda sacrifici. Può essere che l’ottimismo appaia strano davanti alle realtà corrotte di questa società mondiale. Ma proprio questi valori sono ciò che la vostra società, e anche vostra Chiesa, necessitano da voi. «In mezzo a loro voi risplendete come astri nel mondo» (Fil 2,15). Non abbiate paura di far risplendere la vostra bella identità cattolica. Questo vi renderà anche più patriottici, più vietnamiti: un grande amore alla vostra Patria, una grande lealtà come patrioti. Vi esorto a rispondere con creatività e valorizzare i programmi della vostra Conferenza episcopale per questi tre anni, la cui priorità è la pastorale giovanile. Vi sostenga l’esempio del Servo di Dio Cardinale Van Thuan, grande testimone della speranza.

Cari amici, vi auguro che questa Giornata sia per voi un pellegrinaggio alle vostre radici culturali e religiose, un’esperienza di fede rafforzata, e specialmente un senso missionario rinnovato. Amate la vostra casa! La vostra casa familiare e la vostra casa che è la Patria. Amate il popolo vietnamita, amate il vostro Paese! Siate veri vietnamiti, con amore per la Patria. E infine vorrei, insieme con voi tutti, affidare al Signore, Padre misericordioso, i trentanove migranti vietnamiti che sono morti in Inghilterra il mese scorso. È stato doloroso, preghiamo tutti per loro. Dio vi benedica. Buona giornata e non dimenticate di pregare per me. Cha Chào Chúng Con [Vi saluto]

Fonte: Zenit.org